Giardino di Palazzo Arese Borromeo2017-08-24T09:55:19+02:00

INFO GIARDINO

Via Garibaldi, 20811, Cesano Maderno (MB)

Dimensione: 9 ha

Data: prima metà XVII sec

Impianto: formale

cultura@comune.cesano-maderno.mb.it – Tel. 0362 5131

Accesso: libero

Orari: ott-mar, 10-17, mar-ott, 9-19. Visite guidate su prenotazione al Giardino e al Tempietto del Fauno

Socio ReGiS dal 2008

 

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Il giardino di Palazzo Arese Borromeo, progettato nella prima metà del XVII secolo per volere di Bartolomeo III Arese, fu coinvolto negli interventi promossi da Carlo IV e dal nipote Renato III Borromeo Arese volti ad aggiornare l’intero complesso residenziale al gusto settecentesco e ad inserirlo nel borgo di Cesano.

L’impianto formale, ideato da Francesco Maria Castelli, ricorda lo straordinario esempio promosso dalla stessa famiglia all’Isola Bella sul Lago Maggiore, mentre il modello di riferimento per il Ninfeo, ricavato nell’ala settentrionale della residenza come luogo di contemplazione, nonché elemento di raccordo tra quest’ultima e il paesaggio circostante, va individuato nello spettacolare edificio ideato a Lainate dal parente Pirro Visconti Borromeo.

Al Castelli si deve anche il progetto del Padiglione della Voliera, o Uccelliera, il Casino, o Tempietto del Fauno, con l’aula sotterranea quadrilobata, e la fontana del Mascherone, ascrivibili alla prima fase – barocca – come il Serraglio con relativo portale, documentato dal 1675, e la maggior parte delle sculture a soggetto mitologico, o allegorico, collocate lungo il viale prospettico principale.

Nel XVII secolo, il cannocchiale prospettico impostato sulla residenza, arricchita da un loggiato “alla genovese”, viene modificato per esaltare il disegno del parterre con siepi in bosso. Esso viene prolungato fino alla scenografica fontana dei dromedari, emblema della casata, con la grande peschiera ovale, in origine arricchita da cavalli marini, opera dello scultore G.B. Rainaldi.

Fin dal XVII secolo, la Roggia Borromeo che alimentava i prati irrigui attorno al complesso, poteva venir deviata verso le fontane per alimentare i giochi d’acqua in occasione delle visite degli ospiti a Palazzo. Tra le fontane del giardino, la vasca del “labirinto delle roveri” viene trasformata, negli anni Novanta, in uno specchio lacustre posto al centro di una vasta superficie a prato. In questa zona, gli esemplari di tigli, querce e tassi piantumati lungo il confine orientale compongono una fitta area boschiva attraversata da sentieri naturalistici, che si collegano allo storico viale dei carpini e al più recente filare di pioppi cipressini, offrendo varie opportunità per il passeggio e il relax all’aria aperta.

Dopo un periodo di incurie, il sito è stato acquistato nel 1986 dal comune di Cesano Maderno, che da alcuni anni ha avviato il recupero dell’intero complesso e ne promuove la valorizzazione anche grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato operanti in loco.

 

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